Repressione

Cerchiamo sempre più spesso
la soluzione a
tutti i mali sociali in una legge che sia più
repressiva
, più
forte della precedente, in un’imposizione dall’alto
che venga con sempre
maggiore autonomia e in una pena che sia più
severa. "Legge" però non
significa solo imposizione dall’alto e
obblighi sulla società
. La legge è
uno strumento utile e costruttivo
quando è al servizio della società e prodotta dalla società e
tutela
da una parte le basi del vivere collettivo, ovvero tuteli
l’organizzazione
di una struttura che sia educativa
che sviluppi benessere sociale,
sia materiale
sia psichico, partendo dalla libertà, dalla serenità,
dalla libera informazione, che costruisce cioè una capacità

costruttiva e propositiva di ogni singolo… e dall’altra
anche tutta
la serie di obblighi e divieti che conosciamo bene che
cercano di
garantire la nostra sicurezza. La
repressione non è lo strumento
che da solo risolve tutti i mali della

società e soprattutto, non
agisce all’origine del problema, è

solo un tentativo di reprimere i
sintomi di un problema a cui non siamo

stati capaci di dare una
risposta definitiva
. Un problema che non siamo
stati capaci di
risolvere o che non abbiamo voluto risolvere. Abbiamo
già visto che
nei paesi in cui c’è un forte controllo aumenta lo stress e quindi la
criminalità e
l’illegalità, abbiamo anche visto in che maniera si
può sfruttare la normale reazione di paura che abbiamo di
fronte al
caos e all’illegalità per accentrare il potere politico e
militare.
Arrivando in certi casi, ad un accentramento di
potere tale da poter
agire quasi autonomamente sui cittadini con
controllo e
repressione, avendo anche la possibilità di controllare i dissensi e di
fare delle leggi che
limitino la partecipazione diretta dei
cittadini alla vita del paese.
Quindi, la prossima volta che
vediamo in televisione la
notizia di un ubriacone magari
extracomunitario pericoloso che investe i
bambini, ruba e stupra, su
cui abbiamo imparato tutti a puntare il dito, e
che magari esce di
prigione per un cavillo legale, per una legge
applicata male o poco
repressiva, riflettiamo un momento sulla nostra naturale e
prevedibile
reazione… In quei momenti, quando diamo addosso al mostro di turno
sbattuto in
prima pagina chiedendo a gran voce una pena più
esemplare e delle leggi
più repressive e contribuiamo in prima
persona a sbilanciare il significato collettivo di legge verso
l’unico
aspetto della repressione e del controllo,
dimenticando l’interesse
sociale e politico per il suo significato
principale: che è quello
di mettere le radici di una società
sempre più consapevole che
sappia cooperare nella diversità invece che isolarsi ed evolvere verso
una qualità

della vita collettivamente sempre migliore.

Fonte: Informare per Resistere

Ragionate gente… ragionate…
Alice

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